mercoledì 4 marzo 2020

La gravidanza ai tempi del coronavirus (e non solo)

Domani arriverò finalmente alla 36+0, ancora una settimana e la gravidanza si considererà a termine (anche se ufficialmente sono 40 settimane, tra 37 e 40 non ci sono differenze sostanziali quindi tecnicamente in campo ostetrico è lo spartiacque tra il prematuro e il termine).

Il coronavirus continua a mietere "vittime" nel mio avvicinamento al parto: la settimana scorsa Puffo Brontolone non è potuto entrare con me in ospedale per assistere all'ecografia, solo le mamme con mascherina, tutti gli altri fuori, e ovviamente non l'ha presa bene perchè ci teneva a vederlo, bastava fornire mascherine anche a loro (che poi sono quelle chirurgiche, fanno ridere, servono solamente a proteggere dai virus che portano i pazienti e non viceversa, quindi se ci fossero nell'ambiente noi pazienti lo potremmo prendere).

Non sto a dilungarmi su commenti e osservazioni su questo virus perchè non ho voglia di stare a discutere qui sul web, ho fastidio anche ad aprire i forum che frequento perchè mi prudono le mani a leggere certe cose e vorrei rispondere, ma poi cerco di ricordarmi che chi si fa i fatti propri campa 100 anni, e desisto... io sono tranquillissima e mio marito anche, e bona...

Anche questa settimana entrambi gli appuntamenti del corso pre parto sono cancellati, ne ho persi 2+1 in ospedale e ben 3 dall'ostetrica, tra l'altro il corso di quest'ultima è a pagamento e senza possibilità di rimborso anche perchè dice che queste lezioni saranno recuperate, peccato che io sono al 9° mese e sono la più avanti di epoca gestazionale, tutte le altre sono tra il 5 e il 7 mese quindi loro il tempo ce l'hanno, a me invece mancano solo 29 giorni.Potrei recuperare forse quella sull'allattamento, ma quelle sul travaglio e il parto? Come già detto io ho letto un libro sulla gravidanza, ma sento proprio di avere la necessità che qualcuno mi mostri come controllare il dolore, che mi spieghi la differenza di dolore tra le contrazioni, che faccia vedere a mio marito come aiutarmi in quei momenti.

In questi giorni poi si sente di tutto circa le nuove regole in ospedale in caso di parto, si varia tantissimo da città a città: in alcune non è cambiato nulla, in altri si va all'estremo opposto ovvero nessuna persona oltre alla partoriente in sala parto/travaglio, quindi neppure il padre. Io non sono una di quelle "voglio assolutamente mio marito, è la mia roccia, senza di lui non riesco ecc ecc" perchè lui è così, sarò probabilmente io a "comandargli" cosa fare, e so di certo che durante il travaglio lo cazzierò di brutto, ma è giusto che ci sia e che veda il parto di suo figlio, può essere l'unica occasione che avrà nella vita vista anche la mia età!
So che il mio ospedale in questo momento di quarantena ammette il padre (o chi per lui) per il travaglio e il parto senza problemi, e negli orari di visita in camera (anche qui ci sono differenze abissali, il mio ospedale ammette i visitatori normalmente 4 ore al giorno e il padre 5, in altri ospedali il padre può stare dentro dalle 9 alle 23 che è un'esagerazione a meno che una non abbia la camera singola, non oso immaginarmi in camera doppia con il marito della compagna di stanza in pianta stabile lì dentro, senza privacy, tranquillità e possibilità di andare a dormire in orario decente!).
Sono diventati molto più restrittivi con le visite parenti, nel senso che ne sarà ammesso solo 1 ma non alla volta (come avevo capito inizialmente), ma solo 1 al giorno! Quindi 1 giorno una nonna, un giorno l'altra nonna, ecc... con una degenza di 3 giorni un nonno resta escluso! Spero che per quando nasca questa contingenza sia finita, mi trovo in difficoltà a scegliere/far scegliere chi entrerà e chi no, e non far entrare nessuno per non fare torti non mi piace neanche quella come soluzione!

Nel frattempo mi trovo l'agenda svuotata, tanti erano gli impegni prima, quindi sto passando il tempo a casa a guardare la tv, e mi annoio da morire anche perchè io sto bene, la pancia non mi pesa, mi sento attiva e come tale vorrei riempire le mie giornate, andare in giro, vedere, fare...
Avrei voluto davvero fare attività fisica per gestanti in gravidanza, ma il mio paese offre pochissimo ovvero solo un corso di yoga (già fatto prima della gravidanza, mi rompo le scatole) e nuoto in gravidanza (nella stessa piscina del nuoto agonistico, dividendoci una corsia insieme al corso di spinning, per il prezzo che chiedono mi sembra una cosa raffazzonatissima rispetto ad altre piscine che lo fanno fare in acque più riscaldate e basse!), e dovermi muovere in altre città facendomi portare da mio papà non mi piace proprio (da quando sono incinta sembra che sia diventata impedita, non posso prendere la macchina, devo essere accompagnata ovunque, ecc.)

Nel mio paese poi non c'è alcun punto di incontro per le donne incinte, sento che in tante città ci sono i consultori che funzionano davvero bene, mentre qui è uno squallido ufficio dentro l'ASL che si occupa quasi esclusivamente di donne straniere facendo pap test, visite ginecologiche e fornendo pannolini. Inoltre la mia ASL non organizza nulla per le donne incinte (il sito istituzionale è penoso, l'unico volantino caricato fa riferimento ad un incontro del 2017!), fa giusto qualche incontro su allattamento e massaggio bebé ma tipo 1 ogni 6 mesi e sono presso la sede centrale a 50km, le sedi decentrate sono veramente dimenticate e lasciate a sé. Una mia amica lavora come ostetrica e già prima di Natale le avevo chiesto di farmi sapere se organizzavano qualcosa, ma ovviamente non è arrivata nessuna notizia.
Questa inattività si ripercuote sul sonno notturno, arriva la sera e sento di non aver combinato nulla, non sono stanca abbastanza per dormire e arrivano le 2 o le 3...

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